Negli ultimi anni l’interesse per la crononutrizione è cresciuto enormemente man mano che è diventato più chiaro il ruolo fondamentale dei ritmi circadiani nella regolazione della maggior parte dei processi fisiologici e metabolici. Recentemente è emersa anche l’influenza dei ritmi circadiani sulla composizione del microbiota intestinale (GM) perché più della metà della composizione microbica totale fluttua ritmicamente durante il giorno. Allo stesso tempo, altri studi hanno osservato che il GM stesso sincronizza l’orologio biologico giornaliero dell’ospite attraverso segnali di diversa natura. È stato quindi ipotizzato che esista una comunicazione bidirezionale tra i ritmi circadiani dell’ospite e il GM, ma i ricercatori hanno appena iniziato a identificare solo alcuni di questi meccanismi.
Considerando le evidenze attuali, una desincronizzazione dei ritmi circadiani è strettamente associata ad un’alterazione dell’abbondanza e della funzionalità del microbiota intestinale con conseguenti effetti deleteri sulla salute. Tra questi l’aumento del rischio di numerose patologie: cardiovascolari, neoplastiche, colon irritabile e depressione. Un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio tra ritmi circadiani e il GM sembra essere svolto dalla tempistica dei pasti e dalla qualità della dieta nonché da alcuni metaboliti, in particolare gli acidi grassi a catena corta. Sono comunque necessari ulteriori studi per decifrare il legame tra ritmi circadiani e modelli microbici specifici in relazione ai diversi quadri patologici.
Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2023 Aug doi: 10.1016/j.numecd.2023.05.009